… la difesa della Rocca costava sangue e sudore per non far razziare al Saracino le donne e l’onore.

Lance, frecce e olio bollente per rispedire a casa il nemico invadente, ore e ore sotto il sole cocente.

Lo sferragliar dell’armi, il luccichìo delle mezze lune, lotta dura per ricacciare il moro fino alla sua vela scura…

e a sera, sfiniti, quando la pugna cessava, il capitano d’armi urlava

“Avant, fratije, mo ce vo lu bbeve e la libbagione!

Lassete tutt jesse, jeme là lu Torrione!”

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